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Karin Mensah, L'arte di cantare - di Ettore Luttazi

Intervista a Karin J. Mensah, Direttrice dell'Accademia di Canto di Verona, giurata per i Casting di "Amici" 2009 e presidente di giuria del 1° Festival Città del Palladio

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Intervista a Karin J. Mensah, Direttrice dell'Accademia di Canto di Verona, giurata per i Casting di "Amici" 2009 e presidente di giuria del 1° Festival Città del Palladio

 

Karin Mensah artista di origine capoverdiane con una intensa attività artistica alle spalle, Direttrice dell'Accademia Superiore di canto di Verona è da poco approdata nella giuria del casting per la nuova edizione di "Amici", il talent show più seguito d'Italia, e a settembre sarà presidente di giuria per la prima edizione del Festival Città del Palladio dedicato agli artisti emergenti.

L'abbiamo incontrata per conoscere meglio la sua carriera e per chiederle come vive il suo rapporto con la musica e il canto tra l'esperienza artistica in prima persona e quella didattica che la vede impegnata su diversi fronti.

Karin J. Mensah lei è originaria di Capoverde, dopo aver vissuto a lungo a Parigi si è trasferita in Italia? Quando e come è arrivata nel nostro Paese?

In realtà , io sono nata a Dakar in Senegal dove ho passato la maggior parte della mia infanzia e della mia adolescenza.. Da grande mi sono trasferita a Parigi per studiare Lingue straniere, in particolare inglese, arabo e italiano. Proprio per motivi di studio ho cominciato a frequentare l'Italia. Nel frattempo era cresciuta anche la passione per il canto e quindi mi recavo spesso nel vostro paese, che ormai è anche un po' il mio, per periodi di studio e stages di formazione. Ho studiato canto a Parigi e al Conservatorio di Verona. Dal 1989 mi sono stabilita definitivamente in questa città anche se spesso mi divido tra Verona e la Francia.

Nel suo curriculum c'è una lunga esperienza discografica e infinite collaborazioni con artisti del calibro di Miguel Bosè o Mariah Carey oltre che apparizioni in numerose trasmissioni televisive. Al fianco di quella artistica c'è l'esperienza didattica che l'ha resa direttrice dell'Accademia di Canto di Verona. Quando ha iniziato ad appassionarsi alla musica e quale, tra tutte queste esperienze, è quella che le ha regalato più emozioni?

La musica e il canto hanno sempre fatto parte della mia vita, la musica è qualcosa che ci accompagna fin da piccoli e nel mio paese c'è una cultura che dà grande importanza a questa esperienza artistica, anche proprio come esperienza orale e di ascolto. In realtà da bambina non pensavo che sarebbe diventata per me una professione, l'ho scoperto da adulta appassionandomi e studiando moltissimo. Ogni piccola esperienza nel corso degli anni mi ha regalato un'emozione diversa. All'inizio era soprattutto quella artistica vera e propria, quella che ti rende protagonista, poi crescendo ho trovato molto anche nell'insegnamento, nella didattica che lascia molto a livello umano. Cambia il modo di approcciarsi, oggi naturalmente è molto più maturo rispetto al passato, più completo.

Attualmente è una dei giurati per i casting dei nuovi protagonisti di "Amici", il talent show più seguito d'Italia.

Come è arrivata dietro quella cattedra e come sta vivendo quest'esperienza, ma soprattutto cosa pensa, in generale, dei talent show?

Ad "Amici" sono arrivata dopo essere stata contattata dalla produzione del programma. Non era previsto che io fossi lì, non conoscevo nessuno e non lo avevo mai seguito tantissimo. Credo che mi abbiano scelto per il mio curriculum personale e ho accettato perchè è un'esperienza nuova per me e perchè non incide troppo sugli altri impegni che ho già. Sono contenta perché comunque mi porta molta visibilità.

Dei talent show penso che ormai siano una strada come un'altra, un'opportunità in più che si può prendere in considerazione, ma bisogna sempre tener presente che per arrivare in alto non basta una bella voce, c'è bisogno di studio ed esercizio continuo e spesso mi accorgo che i ragazzi che partecipano ai casting non hanno idea di quello che stanno facendo, non capiscono quanto e come bisogna prepararsi per partecipare a un'audizione.

A settembre sarà Presidente di giuria per la finale del 1° Festival Città del Palladio, un concorso musicale riservato agli artisti emergenti. Come mai è stata scelta per questo ruolo e, anche in questo caso, cosa pensa dei numerosi festival che ci sono in Italia?

La presidenza del festival mi è stata offerta perché gli organizzatori, tra l'altro giovanissimi e molto intraprendenti, sono miei ex allievi dell'Accademia Superiore di Canto di Verona. Loro conoscono il mio metodo, sanno come la penso e mi hanno dato questa opportunità che ho accettato con estremo piacere. Anche io li conosco benissimo e so che sarà un bellissimo Festival già da questa prima edizione. Ai giovani raccomando sempre di fare tante esperienze dal vivo, tante esibizioni per misurarsi anche davanti a un pubblico. I festival, in genere , danno questa opportunità, ed è un qualcosa che va vissuta appieno.

Come interprete ha attualmente una serie di progetti molto interessanti , di cosa si tratta?

"Cape Verde in jazz" è uno dei due e propone una riscoperta della tradizione musicale della mia terra in chiave jazz e soul , mantenendone anche la sua originale intensità. Una rassegna dei principali stili musicali capoverdiani come la morna, la coladeira e la fumana. L'altro progetto invece è dedicato alla figura di Josephine Baker e al suo repertorio che per me è stato l'origine della mia esperienza musicale ed è tuttora pane quotidiano. E' un viaggio vero e proprio negli anni '20 dalla Parigi delle Folies Bergeres allo swing del Cotton Club. In entrambi questi progetti live sono accompagnata da un quartetto di musicisti bravissimi.

Da poco è uscita la seconda edizione del suo libro "L'arte di cantare" in una nuova edizione, quali sono le differenze con la prima edizione e cosa si aspetta da questa pubblicazione?

"L'arte di cantare" è un vero e proprio manuale di canto che uscì nel 2001 con le edizioni Demetra e conobbe subito un certo successo, Dopo otto anni viene ripubblicata una edizione aggiornata con la casa editrice Volonté &Co che è una delle poche , che si occupa di didattica musicale in italia. Ci sono già state molte richieste perché c'era una grande attesa e per me rappresenta comunque un altro traguardo e un altro tassello importante da aggiungere al mio profilo artistico e didattico.

 

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