I ritmi africani e i colori di Capo Verde, il fragore delle onde dell’Atlantico, la terra e le spiagge di Dakar, l’aria fresca ed elegante di Parigi dal profumo di lavanda, baguette, Champagne e Jazz e il fuoco latino e passionale italiano della città degli innamorati, Verona...

Intervista a Karin Mensah, la Lady della voce

By Elisa Minelli+ on 4 marzo 2015

I ritmi africani e i colori di Capo Verde, il fragore delle onde dell’Atlantico, la terra e le spiagge di Dakar, l’aria fresca ed elegante di Parigi dal profumo di lavanda, baguette, Champagne e Jazz e il fuoco latino e passionale italiano della città degli innamorati, Verona… Queste pennellate di colori africani ed europei, di suoni, di parfum, di sapori e di feelings sono gli ingredienti che incontrano il talento e il dono di una donna come Karin creando così un’artista unica e straordinaria che dà voce alla sua arte attraverso il canto.
Cantare è spogliarsi da qualsiasi costume o maschera, è immergersi nella propria identità, è mostrare il volto della propria anima e personalità. Cantare è emozione ed emozione significa onestà nei confronti di sé stessi e dell’ascoltatore. Il vero cantante e, sottolineo l’aggettivo vero, non ha bisogno di fingere e nemmeno di imitare. Purtroppo i media hanno perso colpi negli ultimi tempi, mostrano un lato dell’essere artista che non è sempre reale: spesso viene considerato bravo ciò che è bello ma non è bravo, ciò che è finto, ma non è vero. Si è persa la vera essenza dell’artista e si è perso l’ideale di “artista”. Ma ora è meglio chiudere questa breve parentesi di polemica su ciò che viene offerto e passato come “ottima musica”, “grande artista” o “fattore speciale”. Sono orgogliosa di parlarvi di una donna che è degna di essere chiamata artista, una donna che quando canta svela la propria anima. Il suo nome è Karin Mensah.



“Karin Mensah è una didatta di alto livello. Dirige l’Accademia Superiore di Canto di Verona e, da tempo, è una figura di riferimento come turnista nell’ambito del pop italiano e in molte trasmissioni tv, pur avendo un solido retroterra jazzistico. […] ‘Orizzonti’ è splendido e il suo ascolto è caldamente consigliato: potrebbe essere una rivelazione”. Luca Conti – Musica Jazz numero di ottobre 2013.

Formazione

Originaria delle Isole di Capo Verde ha trascorso la sua infanzia nella capitale senegalese, Dakar, dove, nel 1975, ha frequentato la Scuola Delle Arti per Danza e Canto. “In Africa abbiamo tante feste e ricorrenze, ho sempre cantato, ho iniziato da piccola. A 11 anni mi esibivo in spettacoli di canto e danza per la televisione e i teatri, questo fino all’adolescenza”.
Nel 1988 ottiene la Laurea in Lingue e Letterature Straniere (francese, italiano, arabo e inglese) presso l’Università di Parigi X Nanterre. Nella capitale francese scopre il canto lirico “In casa, quando ero piccola, ricordo che mio papà ci faceva ascoltare i vinili di musica classica, di Beethoven, ma in Africa non si ascoltava molto il canto lirico, l’opera… La musica classica però mi piaceva e queste sono cose che da piccoli ti lasciano il segno. Arrivata in Francia per gli studi universitari sono andata alla ricerca di questa cosa che non avevo mai sentito e mai provato: il canto lirico. Mi sono avvicinata per curiosità, poi è diventata una passione e ho proseguito gli studi a Verona per un periodo”.
Il talento unito al solido bagaglio tecnico acquisito grazie ai numerosi corsi seguiti in Francia, Italia e India (Corso di Tecnica Vocale in collaborazione con il Gruppo di Ricerca Musicale del Conservatorio di Parigi presso la sezione musicale dell’Università di Paris X – Nanterre, Seminari di Studi sulla Vocalità organizzati dall’IRCAM Istituto di Ricerca e Coordinazione Acustica/Musica al Centro George Pompidou – Beaubourg – Parigi – 1984/1987; Corsi di aggiornamento su: Musica e Didattica – Prospettive teoriche e percorsi applicativi, Musica e Movimento – Metodologia per l’educazione organizzato da Simeos Soc. It. di Mus. Ele Orff-Schulwerk – 1987/1991; Licenza di teoria e solfeggio presso il Conservatorio Statale di Musica “F. E. Dall’Abaco” di Verona, Corso di Canto Lirico tenuto dal M° R. Orlandi Malaspina e dal M° G. Mastino presso il Conservatorio Statale di Musica “F. E. Dall’Abaco” di Verona – 1988/1991; Corso di Perfezionamento in Canto Lirico tenuto dal M° Mastino presso l’Istituto Artistico Musicale di Alghero – 1990; Compimento Inferiore di Canto Lirico presso il Conservatorio di Riva del Garda – 1991; Corso di Perfezionamento in Canto Lirico con il M° Rossi Castellani – 1992/1993; Workshop di tecnica vocale con Nirajan Jhaveri del ‘Jazz India Vocal Institute’ di Bombay – 1998) le ha permesso di immergersi nelle più svariate culture musicali cimentandosi così in varie formazioni: dal jazz al pop, dall’afro al soul, incidendo per varie etichette discografiche in Italia e all’estero.

Soul – Funk – Jazz – Etno Jazz

 “Quando si ama la musica, la si deve amare tutta, quindi all’inizio mi piaceva cantare generi anche molto diversi tra loro. Ho spaziato davvero fra tanti stili, spesso anche per esigenze lavorative. Mi sono molto cercata durante gli anni… Ho cantato molto soul e funky, sono generi che adoro. [Il funky si avvicina da un punto di vista ritmico anche alla musica africana, alle sue radici]. Adesso se devo pensare esattamente a quello che mi piace davvero  sono i progetti che sto facendo in questo momento: mi considero in particolare una cantante soul e jazz, anche se non sono una purista del jazz… sono molto spontanea, un po’ come gli africani. Rimango comunque molto legata al soul e funk.  E' il mio mondo. Sono molto dentro”.

Collaborazioni

Karin presso il Forum di Assago – Anguun Italia 1

Karin a ‘Torno Sabato’ di Panariello – RAI 1 - Jovanotti

Karin a ‘Torno Sabato’ di Panariello – RAI 1 - Zucchero

Karin ha partecipato a diverse compilation e ha inciso svariati dischi nei suoi anni di carriera. Questo articolo vuole focalizzarsi sui lavori più recenti, Music Wall vi invita a consultare la discografia completa dell’artista che ha spaziato dalla disco music (Heaven Must Be Missing An AngelBounce dei Bass Expanders – Dig It, 2005) alla musica tipica francese (La Vie En Rose & Les Plus Belles Chansons Françaises – Edm, 2001; Souvenirs De Paris – Brisa, Germania 2005), musica latina (Ayo cantata in Wolof nella raccolta Salsa Mundo) fino alla musica della sua terra, per la quale aveva inciso Morna De Caboverde (Azzurra Music, 2000) e Caboverde (Azzurra Music, 2002).
Per la discografia completa: sito ufficiale di Karin, iTunesAmazon, Spotify e nei negozi di musica.


Parlando del panorama musicale italiano ci racconta: “La musica italiana è una grande musica. Non posso dire di conoscerla molto perché non fa parte della mia cultura. Quando ero piccola le uniche canzoni che conoscevo in italiano erano ‘Un italiano vero’ di Toto Cutugno, I Cugini di Campagna e ‘Kobra’ di Donatella Rettore. Non è per connotazione negativa, era semplicemente quello che arrivava in Africa. Questo perché mia sorella aveva fatto un viaggio di studi in Italia e aveva portato a casa questi 45 giri. Ed io ascoltavo quelli e basta. Era tutto quello che conoscevo prima di venire in Italia. Quando sono arrivata in Italia ho scoperto invece Mina e tutti gli altri. Ho imparato tutto vivendo qui. La cultura italiana mi ha sempre appassionata: quando frequentavo l’Istituto Culturale Italiano a Dakar guardavo i film di Fellini e mi piacevano tantissimo, ho sempre studiato la letteratura italiana e leggevo tutti i libri che riuscivo a trovare, ma della musica italiana in Africa arrivava poco, e non c’era ovviamente la possibilità di ascoltarla attraverso il mezzo di comunicazione più veloce: internet, non c’era ancora…
Quando sono arrivata in Italia ho imparato a conoscere la musica italiana lavorando anche con vari artisti e musicisti. Il periodo che preferisco è quello di Mina, Gianni Morandi ecc ma anche la musica napoletana. Grande periodo, pieno di grandi cantanti che apprezzo tantissimo.
Oggi invece faccio un po’ fatica a farmela piacere. In generale non c’è tanta novità, troppa ripetizione… questo non riguarda alcuni artisti che mi piacciono e che conosco anche di persona, due o tre, ma devo dire che c’è stato un calo nelle nuove proposte. La televisione non aiuta e non fa vedere le cose giuste con tutti questi talent show. Tra l’altro, evito di guardarla… Sebbene abbia partecipato nella giuria di programmi televisivi, in generale trovo che la televisione abbia rovinato tutto, sono contraria a questa cosa… distrugge i ragazzi. Tanti arrivano nella mia Accademia col quel pensiero di arrivare là, di apparire in televisione e poi si fanno male. Ma noi insegnanti ce ne accorgiamo e dobbiamo lavorare il doppio per far capire loro quanto sia importante essere veri e credibili e studiare per diventare bravi sì, ma innanzitutto per amore della musica. Poi non è che tutti devono cantare e suonare. C’è anche il fare musica, il vivere la musica per quello che è, non per il fine di diventare famoso.
Per quanto riguarda la musica francese è la stessa cosa. Mi piace molto  perché la conosco di più, Jacques Brel, Edith Piaf, ecc.

Discografia

Karin ha partecipato a diverse compilation e ha inciso svariati dischi nei suoi anni di carriera. Questo articolo vuole focalizzarsi sui lavori più recenti, Music Wall vi invita a consultare la discografia completa dell’artista che ha spaziato dalla disco music (Heaven Must Be Missing An AngelBounce dei Bass Expanders – Dig It, 2005) alla musica tipica francese (La Vie En Rose & Les Plus Belles Chansons Françaises – Edm, 2001; Souvenirs De Paris – Brisa, Germania 2005), musica latina (Ayo cantata in Wolof nella raccolta Salsa Mundo) fino alla musica della sua terra, per la quale aveva inciso Morna De Caboverde (Azzurra Music, 2000) e Caboverde (Azzurra Music, 2002).
Per la discografia completa: sito ufficiale di Karin, iTunesAmazon, Spotify e nei negozi di musica.

Capo Verde Terra D’Amore

Una raccolta di cinque dischi, l’ultimo dei quali è uscito con il numero di maggio di Musica Jazz, una delle riviste più importanti dedicate interamente alla musica jazz del passato e del presente, per un progetto che nasce dall’idea diadattare in lingua italiana alcune delle più belle canzoni capoverdiane.
“Ho partecipato a questa raccolta Capo Verde Terra D’Amore a partire dal terzo disco, perché con i primi due non conoscevo ancora il produttore [Alberto Zeppieri]. Si tratta di un progetto umanitario che ha raccolto la partecipazione di cantanti italiani e stranieri, capoverdiani”.
Césaria Évora, Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Teofilo Chantre, Eugenio Bennato, Antonella Ruggiero, Grazia Di Michele, Ron, Bruno Lauzi, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Gino Paoli, Remo Anzovino, Tito Paris, Dany Silva, Tinkara & Ian Anderson, Fabio Concato, Iva Zanicchi, Carmen Souza, Luisa Corna, Giusy Ferreri, Gigliola Cinquetti, Fabio Concato sono solo alcuni degli artisti che, come Karin Mensah, hanno donato la loro arte a favore di un progetto umanitario. Il ricavato è stato infatti devoluto al Programma Alimentare Mondiale (PAM) – World Food Programme (WFP) delle Nazioni Unite che assiste milioni di bambini africani, di cui Cesaria Evora era la madrina. “Io e Roberto [Roberto Cetoli è pianista, tastierista, produttore e music designer, nonché marito di Karin] abbiamo collaborato gratuitamente per amore della musica di Capo Verde. Il nostro scopo è stato anche quello di diffonderla in Italia, è stato quindi importante da un punto di vista culturale. Tutto il ricavato è stato donato ai bambini di Capo Verde. Tutti gli artisti e i produttori hanno partecipato gratuitamente per amore della musica. Capo Verde è un Paese molto povero, ha bisogno di tanti aiuti. Non tutti i ragazzi vanno a scuola, non sono come i ragazzi italiani, è difficile potersi permettere un’istruzione in Africa. Gli aiuti nei Paesi africani devono essere mirati: si deve aiutare l’africano permettendogli di imparare a lavorare. Io sono nata e cresciuta in Africa e so cosa significa la povertà, so cosa significa non poter andare a scuola, non potersi comprare i libri. Gli aiuti umanitari dei Paesi europei vanno bene se sono mirati e controllati. Quindi non solo per regalare cibo e vestiti ma per costruire scuole per permettere ai bambini di istruirsi per trovare un lavoro futuro, ospedali, aiuti in settori come l’agricoltura, l’industria in  modo che siano gli africani stessi a produrre”.
Karin canta Mamma Africa – Mamã Africa, quinta traccia del terzo volume, in duetto con Dany Silva; Fragile amore – Fragilamor, decima traccia del quarto con Teofilo Chantre e Fiore della speranza – Flor di nha esperança, quarta traccia dell’ultimo volume speciale in jazz, accompagnata al pianoforte da Enrico Pieranunzi, noto pianista jazz e compositore italiano che aveva inciso con Chet Baker, definito inoltre da Pat Metheny come uno dei migliori musicisti jazz al mondo.
“Fiore della speranza, ripreso con Pieranunzi, è un brano che mi colpisce molto, mi piace veramente tanto cantarlo”.
http://capoverde-italia.it/ 

Orizzonti  – Capo Verde e dintorni

Nel 2013 esce Orizzonti con l’etichetta Egea Music: 11 tracce e 2 bonus track per un disco fresco e vissuto.
Anche ‘Orizzonti’ è un progetto del mio produttore Alberto Zeppieri che è l’autore dell’adattamento in italiano di tutti i brani.  È un lavoro che nasce da ‘Capo Verde Terra D’Amore’ e dal lavoro con Roberto Cetoli, mio marito, ma anche da prima. Canto la musica capoverdiana da tantissimi anni, sono cresciuta con questa musica. Con il progetto ‘Cape Verde in Jazz’ ho cantato questo repertorio in lingua capoverdiana nei festival jazz di tutta Italia. Poi si è evoluto in ‘Orizzonti’, in un qualcosa più culturale visto l’adattamento in lingua italiana di brani che ho condiviso con artisti italiani e capoverdiani. ‘Orizzonti’ riprende sotto certi aspetti ‘Capo Verde Terra D’Amore’, però si differenzia perché è un progetto mio, con una mia compilation dei brani che ho sempre cantato in creolo ma questa volta in versione italiana”.
In Orizzonti troviamo ancora grandi nomi della musica italiana e internazionale: Paolo Birro, Enrico Pieranunzi, Teofilo Chantre, Dany Silva, José Alfonso, Philip Hamilton, Oscar Stagnaro, Tito Paris, José Paris, Jacinto Pereira, Carlos Delgado, Giovanni Andrea Damiani (Joe), Roberto Cetoli, Fiordaliso, Mimì De Maio, Luca Donini, Samuele Lorenzini, Gianluca Anselmi, Massimo Rubulotta, Davide Ragazzoni, Stefano Olivato, Francesco Casale, Carlo Ceriani, Giulia Ugatti, Franco Tufano, Luca Reale, João José Pina Alves (Kako), Ademiro José Miranda (Miroca), Jean-Philippe FanFan, Guy N’Sangue, Paulino Vieira (Palinho), Juli á n Corrales, Antonio Domingo Gomes Fernandes (Totinho), Nando Andrade.
Registrato in diverse città: Lisbona (Studio Valle De Lobos, Portogallo), Mindelo (Studio La Villa, Capo Verde), Lubiana (Studio Codelli, Slovenia) e Verona (Accademia Recording Studio). Mixato a Verona (Accademia Recording Studio) dal produttore esecutivo Roberto Cetoli, il quale ha curato anche gli arrangiamenti di tutto il disco (ad eccezione delle tracce n. 1, 4, 5 e 6).

Perché Orizzonti’? Ho scelto di nominare così il disco perché mi piace ricordare la prima cosa che vedevo da piccola al mattino: il mare… sembra una cosa scontata, ma dove sono nata,  quando mi svegliavo la mattina, vedevo il mare da tutte le parti, non c’era alcun ostacolo dinanzi a me, solo il mare, l’Oceano Atlantico, sapevo che in fondo c’era il Brasile, che ovviamente non potevo vedere. Ma orizzonti anche perché è la visione che abbiamo tutti noi capoverdiani e africani, la visione che hanno tutti coloro che vivono sul mare. ‘Orizzonti’ significa tante cose: incontri anche tra il mare e il cielo,  viaggio, speranza nel  futuro,  e con questo tanta nostalgia, come la maggior parte delle canzoni italiane che parlano del mare, di chi parte e non torna più, dell’amore perso, di tanti temi molto forti”.

Il disco è stato presentato anche all’inaugurazione del Consolato di Capo Verde a Verona presso il Circolo degli Ufficiali “mi hanno chiesto di fare l’inaugurazione del Consolato. Erano presenti tante autorità e personalità: il sindaco di Verona, la comunità capoverdiana di Roma e di Genova, gli ambasciatori di Capo Verde, Angola e Mozambico e molti altri. Ho cantato diversi brani del disco e poi avevo invitato Dany Silva dal Portogallo, il cantante e chitarrista con il quale ho registrato Mamma Africa, quando abbiamo cantato Sodade si sono alzati tutti a ballare, non solo gli africani ma anche gli italiani. È stato molto emozionante”.

“Sodade è uno dei miei brani preferiti, l’ho sempre cantato”.


Lelio Swing

Il disco più recente è Lelio Swing, uscito con il numero di dicembre di Musica Jazz, contiene 19 tracce registrare e mixate tra il marzo 1965 e l’ottobre 2014 in diverse città italiane.
Alberto Zeppieri ha curato la direzione artistica e la selezione musicale, Roberto Cetoli della Accademia Recording Studio di Verona è stato consulente artistico. Il progetto di Zeppieri è stato realizzato con Rossana Luttazzi della Fondazione Lelio Luttazzi.
Gli artisti di questa fantastica compilation jazz oltre a Karin sono: Lelio Luttazzi in Trio con Massimo Moriconi e Sergio Conti, Mina, Fabio Concato, Stefano Bollani, Lucio Dalla, Remo Anzovino, Musica Nuda (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti), Antonio Roccia, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Franco D’Andrea, Barbara Errico, Voci di Corridoio, Lorenzo Hengeller, Fausto Cigliano, Iskra, Enrico Intra, Simona Molinari e Renato Sellani.
Karin canta la decima traccia Souvenir d’Italie, un brano di Lelio Luttazzi, Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi con testo in francese.
Un brano che avevo già cantato per la vedova di Lelio, Rossana, quando aveva presentato il libro di Lelio alla Feltrinelli. Alberto mi aveva chiesto di cantare un suo brano durante la presentazione, allora avevo scelto di cantare ‘Souvenir d’Italie’ in dialetto napoletano. Per l’incisione invece ho preferito cantarlo in francese. Lelio Luttazzi era un personaggio molto conosciuto in Francia negli anni ’70. Tanti dei suoi brani hanno avuto infatti un adattamento in lingua francese. Ero piccola all’epoca, lui partecipava a delle trasmissioni televisive con Sylvie Vartan, molto conosciuta in Francia, una pop star, cantante e showgirl come Raffaella Carrà.  Piaceva molto ai francesi e anche quando abitavo in Africa arrivava quella musica e piaceva tanto.
Avevo trovato una versione francese di ‘Souvenir d’Italie’ poi Alberto ed io abbiamo dovuto riadattare e ricostruire il testo, i lyrics in internet non esistono.

Oltre ad essere una versione cantata in francese io e Roberto abbiamo scelto di farla bossa nova, non volevo farla swing, era appena uscito ‘Orizzonti’, volevo colori diversi, allora abbiamo scelto di fare una versione un po’ latina, non voglio dire capoverdiana… però latina, mi è piaciuta”.
http://www.lelioswing.com/

Attività didattica e pubblicazioni

Oltre all’attività artistica Karin Mensah è Direttrice dell’Accademia Superiore di Canto – Accademia di Alta Formazione Musicale di Verona. Ha scritto il metodo di canto moderno e jazz “L’Arte di Cantare” (Ed. Demetra, 2001 – Ed Volonte & Co, 2009).
L’accademia è nata nel 2004 ma insegnavo già da prima. Ho sempre insegnato con l’idea che la vocalità andasse insegnata non soltanto a livello vocale, ma molto più generale. Il cantante deve essere preparato anche per altre cose. Quindi l’idea dell’accademia l’ho sempre avuta nella mia mente da quando avevo iniziato a insegnare. Adesso abbiamo uno staff di insegnanti molto forte. Insegniamo ad allievi di tutti i livelli per formare dei veri professionisti. Facciamo un lavoro che trovo sia molto importante. 

Il metodo ‘L’Arte di Cantare’ è partito dal fatto che volevo dare a chi veniva da me degli spunti per non perdere tempo nello studio, perché tanti che ci arrivano in accademia vengono da varie scuole ci dicono ‘ho studiato da 10 anni’, in realtà non sanno niente di canto e devono spesso ripartire dall'inizio. Come è possibile che una persona abbia studiato dieci anni e non sappia cosa sia la respirazione, gli zigomi…? Che tipo di insegnanti ci sono in giro? Allora preparavo delle schede per questi ragazzi che venivano da me… poi ho raggruppato tutte queste schede nel libro ‘L’Arte Di Cantare’. La prima edizione è uscita nel 2000 con la Demetra, poi, per problematiche editoriali non è stato più ristampato. La casa editrice Demetra aveva chiuso, quindi il libro era rimasto fermo per tanti anni. Ho conosciuto successivamente Marco Volontè, un editore bravissimo: ha creato una casa editrice esperta nelle traduzioni dei vari manuali dall’inglese all’italiano e non solo, dà però anche la possibilità a chi ha delle nuove idee di pubblicare i propri lavori. L’avevo conosciuto nel 2008, quando era appena nata la sua etichetta. Mi ero sganciata dalla Demetra, così gli avevo mandato il manuale, che gli era piaciuto, e avevamo iniziato a lavorare alla nuova edizione. Nel 2009 è uscita la nuova versione di ‘L’Arte di Cantare’  con Volontè & Co.
Questo manuale è arrivato terzo nella classifica “musica e dischi”, classifica nazionale italiana, per la vendita di libri di didattica. Sono stata molto contenta. Era uscito nello stesso anno che avevo preso parte nella giuria di Amici. C’è stato quindi un boom di vendite. È stata una bella soddisfazione personale.
Adesso ne sto scrivendo un altro con gli esercizi dettagliati”.

Il segreto per “arrivare” agli altri con la musica?

Parole di una grande esperta per i giovani che sognano una carriera da cantante: Consiglio ai ragazzi, prima di iniziare a cantare di sapere perché vogliono cantare. Fare un bilancio di tutto quello che hanno fatto nella loro vita e capire perché questa voglia di cantare. È importante sapere perché si fanno determinate cose. Sicuramente se uno canta è perché gli piace, ma non basta. La strada veloce non è mai quella buona. È giusto fare la gavetta. È giusto essere umili. È giusto studiare. È giusto condividere la propria passione con gli altri, essere generosi. Solo così la musica arriva. Se uno pretende e vuole dimostrare di essere bravo non andrà da nessuna parte. Questo è un consiglio che posso dare”.

 

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 ELISA MINELLI

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